domenica, Dicembre 22, 2024
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«Colpevoli omissioni e lacune» nel progetto della nuova Occidentale

Wwf: no al tunnel sotto il monte Englo

Il Wwf del Basso Sarca giudica del tutto inaccettabile la soluzione in galleria sotto il monte Englo elaborata dalla provincia quale variante all’attuale tracciato della 45 bis. In consiglio comunale, nella riunione della settimana scorsa, le minoranze s’erano limitate ad eccepire sull’uscita al Monte Oro, giudicata meno felice di quella a sud della centrale del Ponale (su cui peraltro tutti concordano: solo che la maggioranza, pur di portare a casa l’attesa variante, è disposta ad accettare quel che la provincia ritiene meglio: riservandosi di eccepire in un secondo tempo). Il Wwf va oltre, bocciando in toto l’ipotesi di tunnel così come viene individuata nel progetto Gentilini nel quale gli ambientalisti hanno rilevato «colpevoli omissioni e lacune». La principale ragione delle riserve del Wwf è di natura geologica. Il tunnel verrebbe a trovarsi proprio al confine fra la piattaforma trentina ed il bacino lombardo «caratterizzata da numerose faglie e dislocazioni ad andamento nord- ud prevalente, di cui la principale è la linea Garda-Ballino». La zona più pericolosa ed instabile «è costituita dall’imbocco della galleria, densamente popolato, in prossimità di via monte Oro nella paleofrana del monte Englo». In particolare, afferma la segnalazione inviata dal Wwf al servizio urbanistico della provincia, la stessa relazione geologica del progetto Gentilini ammette «difficoltà realizzative,come possibili scorrimenti nel detrito di falda e diminuzione della resistenza al taglio, ma si demandano a future ed ipotetiche indagini le soluzioni a tali problematiche. Realizzare un progetto esecutivo senza garantirne preventivamente la sicurezza nelle zone a maggior rischio è assolutamente inaccettabile». Nel capitolo sulle modalità di scavo della galleria, le modalità stesse non vengono chiarite. In particolare non si dice se verranno attuate perforazioni meccaniche o se ci sarà ricorso agli esplosivi. Che garanzie ci sono per gli edifici, alcuni dei quali «rappresentano un patrimonio architettonico antico (risalgono quasi agli inizi del secolo come villa Betta) e poggiando su materiale incoerente (detrito di falda) risentiranno ancora maggiormente delle vibrazioni». C’è rischio di crolli di roccia, come per l’intera catena montuosa ad occidente del lago di Garda. Si determinerà una sostanziale modificazione della circolazione idrica sotterranea con ripercussioni sulla falda freatica. «Oltre alla precedenti osservazioni tecniche, conclude il ricorso del Wwf, esistono problematiche che sempre opere di questo tipo comportano. Costi elevati di realizzazione (oltre 18 miliardi) ma soprattutto in termini di impatto ambientale: sfregio paesaggistico, incremento dell’inquinamento atmosferico ed acustico per le case circostanti gli imbocchi della galleria, richiamo ulteriore di traffico per la Gardesana Occidentale già così martoriata».

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