sabato, Dicembre 21, 2024
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Progetto da 450mila euro per incrementare la portata a 34 litri al secondo e rimuovere il rischio alghe. Al lavoro per aumentare la presa a lago. Depurazione più sicura

Acquedotto, potenziato il Vò

Non ci saranno più pericoli di restare con i rubinetti a secco. L’acqua del serbatoio del Vò arriverà in maggior quantità ma, quel che preme di più, anche migliore sotto l’aspetto della qualità. Ieri, con il primo colpo di ruspa, sono cominciati i lavori per l’adeguamento ed il potenziamento della presa d’acqua dal lago, situata sul lungolago Battisti, una fra le più importanti dell’intera rete idrica di Desenzano. L’intervento, che costerà più di 450 mila euro, consentirà finalmente di incrementare la portata dagli attuali 20 litri al secondo a 34 l/sec. migliorandone la qualità con l’aggiunta di diversi trattamenti specifici mirati alla rimozione delle alghe, un vero incubo per le prese a lago. Finora, l’acqua captata dal Garda veniva trattata con la semplice disinfezione a base di biossido di cloro. Troppo poco, osservano gli esperti, per scongiurare del tutto i pericoli di microinquinanti. Infatti, il sofisticato impianto di trattamento approvato dal Comune prevede una stazione di sollevamento dell’acqua grezza, una pre-ossidazione con biossido di cloro, una coagulazione, una filtrazione rapida su filtro multistrato ed un’altra su carbone attivo, quindi una disinfezione finale. L’acqua del lago viene “succhiata” a 50 metri sotto il livello e le pompe diverranno due in parallelo. La filiera dei trattamenti consentirà di ossidare i composti inorganici (es. ferro e manganese), ossidare la sostanza organica e garantire un’azione battericida eliminando parte della carica microbiologica presente nell’acqua e prevenendo la proliferazione batterica nelle successive fasi di filtrazione e, infine, svolgere un’azione alghicida. In futuro, inoltre, l’impianto del Vò sarà dotato di un sistema in grado di supervisionare a distanza lo stato degli interruttori e degli allarmi e le misure relative ai principali parametri di funzionamento. Oggi Desenzano ha una rete idrica estesa per circa 150 km. La situazione attuale non è tra le migliori, pur tuttavia la qualità dell’acqua potabile viene costantemente tenuta sotto controllo. L’Asl svolge periodicamente una serie di analisi. La mappa di criticità indica l’impianto di Monte Croce senza alcuna riserva d’acqua, quindi, il pozzo Bagatta che è da dismettere per la continua presenza di nitrati, il pozzo di Vaccarolo che ha presenza di tracce di ferro e richiede l’installazione di un nuovo impianto. L’impianto del Vò che godeva pessima salute, è uno dei più nevralgici nel sistema di approvvigionamento di Desenzano, perché serve una vasta zona compresa tra via Mantova, le Grezze, via Dugazze in direzione di Rivoltella. La stazione di pompaggio inoltre solleva l’acqua fino al sebatoio del Castello. Ci sono poi altri impianti. Impianto di trattamento e stoccaggio alla Tassinara (50 l/sec.), che serve Rivoltella, Tassinara, S. Francesco e serbatoio di S. Zeno, quindi l’impianto di S. Martino (16 l/sec.) che serve l’omonima frazione, il pozzo Vaccarolo Nuovo (12,5 l/sec.), ed un altro numero di serbatoi collegati con i pozzi.

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