L’assessore regionale all’Ambiente, Giancarlo Conta, lunedì ha incontrato i rappresentanti del coordinamento dei comitati di cittadini del Baldo-Garda.Attorno al tavolo Renzo Truschelli e Anna Codognola, che hanno portato all’attenzione dell’assessore, i nodi della cementificazione del territorio, della viabilità del lago e i tanti problemi ambientali. Conta ha quindi annunciato quanto intende fare a breve termine.«Ho detto loro che sono anni che mi incontro e mi scontro con i comitati e se non sono strumentali, bensì propositivi, sono aperto a raccogliere i loro suggerimenti», ha esordito Conta.La Affi-Pai è l’esempio calzante per Conta: «Non hanno saputo approfittare dell’opportunità, poiché oltre alla contestazione dovevano presentare un progetto alternativo. Invece hanno lasciato tutto in mano alla Provincia, la quale ha presentato un progetto fotocopia del primo, bacchetta l’assessore.Poi passa alla proposta e annuncia: «Entro fine anno porterò al voto la proposta del disegno di legge per la riqualificazione ambientale dei laghi veneti. Ovvio che il Garda sarà l’attore principale. Nella proposta di legge è inserito un “Piano strutturale” di interventi per 10-15 anni».«Il piano strutturale», sottolinea Conta, «è l’esito di uno studio che ho finanziato e che è stato eseguito da Università, tecnici, amministrazioni comunali della sponda veronese e Ags (Azienda gardesana servizi). Presenteremo il frutto di questa ricerca entro metà novembre a Torri, poi porterò il disegno di legge in giunta e quindi al voto del Consiglio regionale».«Si tratta in sostanza di una proposta di legge gemella a quella per il mare, che esiste già. Quindi se la legge viene approvata e su questo sono sicuro di avere l’appoggio anche di tutti i miei colleghi veronesi, poi ci saranno soldi disponibili ed è ovvio che cercherò anche di averne il più possibile, per investire sulle opere del piano strutturale, il quale contiene delle priorità e delle emergenze, quali fanghi, canneti, porti, riqualificazione delle sponde, collettore, ripristino di alcuni siti degradati».Il discorso del degrado ambientale passa dalla cementificazione, su cui Conta dice: «Bisogna stabilire le responsabilità. Nel disegno di legge c’è un’attenzione particolare al lago di Garda, se poi però vengono eseguiti interventi edilizi comunali, questi ce li troviamo fatti anche noi e non ci possiamo fare più di tanto».E qui si torna al balletto delle responsabilità. Chi controlla? «La legge urbanistica regionale prevede il controllo da parte delle Province», replica l’assessore. La Provincia però dice che non ha competenze e che spetta a Regione e Comuni controllare. «Il controllo edilizio è a carico del Comune, il quale deve verificare, non da ultimo in fase di rilascio del certificato di abitabilità, se è stato costruito un albergo o una villa e se le opere sono conformi alla destinazione».Conta quindi annuncia il piano d’area del Garda, il quale però è in attesa di definizione da decenni. Intanto in giugno la Regione ha prorogato ulteriormente fino al 31 dicembre 2009 la possibilità di presentare varianti ai piani regolatori vigenti dei Comuni.L’assessore all’ambiente della Regione conclude: «Se ci sono cambi di destinazione d’uso delle aree edificate, Venezia non può venire a controllare ogni singolo cantiere. Il Lago di Garda negli ultimi anni è stato devastato da interventi che non sono inseriti adeguatamente nell’ambiente».
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L’assessore regionale all’ambiente pensa a una legge con capitolo di spesa
Conta lancia il pianoper riqualificare il Garda
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