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Dalla «pipeline» che raggiunge la base di Ghedi, un braccio verrà dirottato su Montichiari: previsto un risparmio del 20 per cento

Il Boeing della compagnia cino-tedesca Jade Cargo Era uno dei nodi più controversi e costosi: il rifornimento di combustibile per gli aerei. Da sempre l’aeroporto di Montichiari lamentava costi eccessivi rispetto ad altri scali, un gap determinato dalla limitatezza dei voli che non favoriva adeguate economie di scala per le compagnie petrolifere di servizio. Ora la soluzione è a portata di mano e dalla fine del prossimo gennaio la situazione cambierà radicalmente. Il carburante arriverà a Montichiari grazie a una condotta che trasporta il «jet fuel», la benzina per gli aerei, i Tornado oggi, gli F-35 domani, all’aeroporto militare di Ghedi e da lì a Montichiari. La collocazione della pipeline dello scalo militare è materia top secret. Una ragnatela indispensabile per i rifornimenti ai mezzi militari; comprensibile che la sua esistenza sia uno dei segreti meglio conservati. I sindaci sanno che esiste, ma non dove passi. Una infrastruttura militare all’origine che dal 2009 è stata però sdoganata anche per usi civili e ora un braccio di questo oleodotto rifornirà l’aeroporto «Gabriele D’Annunzio» di Montichiari. Il Catullo di Verona, azionista di controllo di Montichiari, ha concluso un accordo con il ministero della Difesa per poterla utilizzare e garantire così l’approvvigionamento di kerosene ai cargo che atterrano e decollano a D’Annunzio.  La condotta ha origine a La Spezia, dove le navi versano il combustibile nelle tubazioni che arrivano fino a Ghedi per poi proseguire con un allacciamento a Montichiari. A conti fatti, gli addetti ai lavori calcolano un risparmio del 20% rispetto agli attuali costi. In una prima fase il kerosene verrà ancora versato nelle autobotti che provvederanno al trasporto all’aeromobile: in seguito verranno realizzate delle piazzole per il rifornimento sottobordo. Una boccata di ossigeno per la società di gestione dello scalo che potrà proporsi all’estero con offerte più competitive. Non a caso è stato appena annunciato che tre nuovi vettori cargo hanno sottoscritto accordi con la società per operare regolarmente dalla primavera prossima: la compagnia cinese YV Mei toccherà due volte la settimana con un B777; la compagnia africana Ethiopian Airlines arriverà con un B747 una volta la settimana in estate e da settembre due volte la settimana; la compagnia aerea turca Mng effettuerà due voli la settimana con un A300. Le compagnie atterrano per la prima volta in Italia. Inoltre è stato sottoscritto il protocollo d’intesa con l’aeroporto cinese di Nanjing per sviluppare sinergie tra i due scali. Al D’Annunzio, inoltre, operano Lufthansa cargo, la cino-tedesca Jade e le Poste. Un’attività merci in costante sviluppo che sta facendo lievitare la considerazione di Montichiari nel trasporto merci, anche grazie ai cospicui investimenti in corso. Per non dire dell’allungamento della pista oltre gli attuali 3 chilometri che già ne fanno una delle più lunghe nel settore.

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