Il Monte Baldo e la Bassa veronese sembrano mondi lontanissimi, agli antipodi come sono della provincia, ma anche della cultura e delle tradizioni della terra scaligera. Di venir premiato a San Zeno, lui che è tra i maestri dolciari della Bassa, non se lo sarebbe dunque aspettato. E quando dall’avvocato Marco Bisagno ha ricevuto la comunicazione che la «Compagnia de la castagna dei paladini di Cà Montagna» oggi l’avrebbe «immantellizzato» con una cerimonia nel centro baldense, Marco Ferrarese, patron dell’azienda dolciaria Scarpato di Villa Bartolomea, il suo stupore ha voluto metterlo nero su bianco. Esprimendo la sua passione per i dolci frutti dell’autunno montebaldino. In una lettera inviata al «gran paladino» Bisagno scrive: «Mai e poi mai, quando all’età di 6 anni feci indigestione di un dolce di castagne (il monte bianco), avrei pensato che un giorno sarei entrato a far parte di una congrega di amanti della castagna. Eppure, dopo tre giorni di totale repulsione verso quel gusto, fui in grado di tornare ad assaporarlo; così almeno mi raccontano i miei genitori. Una cosa è certa: che oggi, a molti anni da quel giorno, mi ritrovo fatalmente a contatto con il mondo dei dolci e delle castagne, e mi dà grande soddisfazione». «Una professione d’amore di questo genere per la castagna», dice soddisfatto Bisagno «già da sè conferma la validità della nostra scelta di inserire Ferrarese nel novero dei paladini di Cà Montagna». E poi l’avvocato dà l’annuncio di una sorpresa che l’amministratore della Scarpato ha voluto proporre ai paladini di San Zeno di Montagna: un dolce da Guiness dei primati, ovviamente a base di castagne. «In segno di ringraziamento per l’investitura che mi accingo a ricevere», gli ha infatti scritto Ferrarese «ho fatto preparare per voi che mi accogliete un pezzo unico, da ben 10 chili, che con tutta probabilità è il più grande dolce alle castagne che sia mai stato fatto al mondo e verrà consumato proprio nel luogo in cui si raccolgono le migliori castagne del mondo». La cerimonia nella quale il nuovo paladino verrà «immantellizzato» (il termine è stato creato dal cantore della Compagnia della castagna, il poeta Franco Ravazzin, prendendo spunto dall’ampio mantello di loden verde che contraddistingue la divisa dei paladini) si svolgerà alle 18.30 a palazzo Cà Montagna. Insieme a Ferrarese, il riconoscimento verrà attribuito al sindaco, Adriano Peretti. Ed alla cerimonia prenderà parte anche il coro San Zeno, con alcune cante. Poi, i paladini saranno a cena alla Taverna Kus: il menù è ovviamente tutto a base di castagne, e fa parte della serie di quattro itinerari gastronomici offerti in questi giorni a San Zeno di Montagna da altrettanti ristoranti del luogo sotto l’egida di Slow Food. Sino ad oggi il mantello della Compagnia è stato assegnato soltanto a due giornalisti, il veronese Stefano Lorenzetto e Toni Cuman del mensile «La cucina italiana», ed a Giuseppe Lorenzini, presidente degli albergatori del Garda orientale. Un tributo speciale era stato inoltre offerto a Giovanni Rana.
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Il Monte Baldo e la Bassa veronese sembrano mondi lontanissimi, agli antipodi come sono della provincia, ma anche della cultura e delle tradizioni della terra scaligera.
Il maxidolce di castagne è da primato
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