È dal 1991 che il Ctg gestisce, con una convenzione, il rifugio Novezzina e cura la visita dell’adiacente orto botanico. Si tratta di una struttura posta a 1.235 metri di quota nella vallata baldense tra Ferrara e Novezza, di proprietà del Comune di Ferrara, ma gestita dalla Comunità montana del Baldo. Il rifugio dispone di 35 posti letto e di un salone-conferenze per un centinaio di persone mentre l’orto botanico, creato nel 1989 sull’area di un ex-vivaio forestale, si estende su di una superficie di oltre 20mila metri quadri e presenta numerose specie floreali caratteristiche ed esclusive del Monte Baldo. «In questi 15 anni le due strutture sono cresciute sia nel numero di visitatori, come nel servizio di accoglienza e nelle iniziative didattiche promosse», racconta il presidente del Ctg Angelo Pasquali, «ricordo in particolare le visite didattiche e i soggiorni di educazione ambientale di scolaresche e gruppi associativi, i convegni e le lezioni, gli scambi internazionali con spagnoli, tedeschi ed inglesi che si sono svolti negli ultimi dieci anni, l’esperienza delle vacanze di Archeonatura. Solo nella primavera di quest’anno oltre 2.500 studenti, con i loro insegnanti, hanno visitato l’orto botanico e i suoi dintorni, guidati da animatori preparati». Intitolato all’ispettore forestale Vittorio Pellegrini (1851-1927), principale artefice dei rimboschimenti baldensi, l’orto accoglie un migliaio di specie già a dimora, mentre altre vengono collocate di anno in anno, dopo un necessario acclimatamento, ricreando microambienti simili il più possibile a quelli originari del Baldo. «L’orto presenta un interessante percorso guidato con tabelloni e pannelli che illustrano le caratteristiche geografico-geologiche e botaniche del Monte Baldo e allestimenti di aree terrazzate che accolgono nuovi fiori e piante», spiega l’animatrice del Ctg Elisa Fattorelli, «si tratta di un percorso didattico realizzato nel 1998 dal Ctg assieme ad alcune pubblicazioni esplicative, che comprende una decina di leggii in legno, descrittivi delle fasce vegetali baldensi, quali gli ambienti delle creste, dei prati e pascoli, delle rocce sommitali, delle zone nitrofile ed umide, della mugheta, faggeta e pineta». Ma al rifugio Novezzina, oggi curato dalla famiglia Renato Bicego, possono soggiornare anche famiglie ed escursionisti con la possibilità di degustare anche specialità gastronomiche montane. «Fin dall’inizio il Ctg ha proposto cene a base di erbe, come il “buon Enrico”, che si ripetono ogni anno, mentre vogliamo incrementare i soggiorni di gruppi associativi, soprattutto nelle stagioni intermedie», continua Pasquali, «ai primi di settembre per il secondo anno ospiteremo il corso di aggiornamento regionale per insegnanti Sport, natura, ambiente, per vivere la scuola naturalmente, organizzato dalla direzione scolastica regionale del Veneto e dal Csa di Verona, ufficio scolastico di educazione fisica e sportiva, cui parteciperanno, coinvolgendo anche gli alberghi vicini, un centinaio di insegnanti provenienti da tutto il veneto. Infine, da segnalare le conferenze specialistiche sulla salute che assieme alle fondazioni Toniolo e Glaxo, periodicamente si tengono al rifugio». Insomma, due strutture che hanno ora bisogno anche di ulteriori spazi e servizi, previsti nel progetto che il comune di Ferrara ha richiesto con i relativi finanziamenti alla regione veneto. Per informazioni sulle iniziative promosse e sulla visita all’Orto ci si può rivolgere al rifugio Novezzina (045.624.7065).