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Il rischio focolai

Ci sono voluti quattro giorni, ma alla fine, ieri verso mezzogiorno, l’incendio del bosco di Tignale poteva dirsi domato pressoché del tutto, anche se sono rimasti attivi dei pericolosi focolai.La stima finale dei danni si attesta su 25 ettari di bosco, che sono andati irrimediabilmente in fumo.La zona più colpita è stata la località Coste a Tignale. Una zona impervia, in cui le piante contribuivano a rendere meno pericolosa l’erosione costante del terreno durante la stagione invernale.Le fiamme sono spente ma il lavoro degli uomini della Forestale, dei Carabinieri di Gargnano, dei volontari di Tignale Soccorso e dei Vigili del fuoco di Salò – le forze impegnate finora nelle operazioni di spegnimento dell’incendio – non è ancora concluso.• «II lavoro che devono compiere ora le squadre antincendio – osserva il comandante dei Carabinieri di Gargnano, Cosimo Abruzzo – è forse altrettanto importante del precedente. Si tratta infatti di bonificare l’intero sottobosco. Operazioni che richiederanno non meno di due, tre giorni di lavoro. Questo, infatti, è un momento particolarmente delicato: basta che una pigna cada da un albero e si metta a rotolare tra la piccole braci perché l’incendio riprenda a distruggere il bosco».Anche i Vigili del fuoco di Salò confermano che «la situazione è nettamente migliorata. Sono comunque rimasti piccoli focolai, che vanno spenti con grande attenzione. Tra l’altro, in questa fase risulta determinante l’opera di prevenzione notturna. Un lavoro che porteremo a compimento anche grazie all’aiuto delle squadre di volontari, in particolare quelli di Tignale Soccorso».

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