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Sub senza barca appoggio se si immergono dalla riva. Attesa una circolare della Regione per dissipare i dubbi

Navigazione & regole. Anche il Trentino si adegua

Addio alla barca d’appoggio per i subacquei che si immergono nel Garda partendo dalla riva, grazie alla normativa discussa e approvata alcuni giorni fa dal Consiglio provinciale del Trentino Alto Adige. La notizia dell’imminente cambiamento normativo era attesa da molti anni da sportivi e appassionati di fondali lacustri, finora «costretti» a scontrarsi con la necessità di avere sempre, oltre alla boa di segnalazione della propria posizione, anche la relativa barca d’appoggio nei dintorni del punto d’immersione. Una legge, quella vigente sul lago di Garda, probabilmente unica in Italia dato che disciplina il demanio lacuale e la navigazione di un bacino su cui si affacciano tre diverse regioni: il Veneto, la Lombardia ed il Trentino Alto Adige. Nel 1983, i due consigli regionali veneto e lombardo e quello provinciale trentino avevano sfornato d’intesa le leggi numero 52 del 2 novembre il Veneto, la numero 36 del 31 ottobre il Trentino, ed infine la numero 74 del 14 settembre dello stesso anno la Lombardia. Da queste tre norme era finora regolamentata tutta la materia relativa alla navigazione e al demanio lacustre, e quindi anche alle immersioni subacquee. Norma che imponeva l’obbligo ai subacquei di segnalare la propria presenza mediante boa con bandierina rossa, nonché di esser sempre assistiti da una «unità d’appoggio», cioè una barca. E anche se, a seguito delle reiterate istanze di subacquei, club sportivi e quanti altri si fossero scagliati contro quest’obbligo della presenza del natante di sostegno ai subacquei, nulla finora era cambiato. Anche perché, sebbene la Regione Veneto e quella Lombardia avessero già cambiato, rispettivamente nel 1989 e nel 1994, le proprie leggi eliminando quell’obbligo, mancava sempre il placet del Trentino Alto Adige che, fino a pochi giorni fa, non aveva ancora affrontato l’adeguamento della normativa. Mancando quindi l’intesa tra le tre Regioni, di fatto era finora rimasta in vigore la normativa del 1983. Il 28 settembre scorso infine in campo o, forse si potrebbe dire pure… in acqua, era sceso anche l’assessore regionale ai lavori pubblici e alla difesa del suolo Massimo Giorgetti, di Alleanza Nazionale. Con una missiva indirizzata al presidente della Giunta di Trento Lorenzo Dellai, al presidente dello stesso consiglio provinciale e ai capigruppo trentini, aveva sollecitato «l’urgenza della approvazione della nuova legge sulla disciplina della navigazione del Garda», per «rispondere alle legittime aspettative di turisti e sportivi che, ormai da troppo tempo, attendono gli adeguamenti normativi». Ora, a distanza di poco più di un mese da quel sollecito scritto ma, soprattutto, a ben 18 anni dall’entrata in vigore della legge e a 12 dal primo cambiamento della stessa, parrebbe esserci la tanto invocata novità. «Indubbiamente», ha commentato Massimo Giorgetti appena appreso dell’adeguamento normativo del consiglio provinciale trentino «è un successo che tutti i subacquei portano a casa e un obiettivo finalmente raggiunto. Anche se ora bisognerà attendere che il tutto venga pubblicato sul bollettino ufficiale del Trentino. Solo da quel momento sarà effettivamente in vigore la nuova normativa». Inoltre, l’assessore regionale ha pure avvertito che «dopo la pubblicazione sul Bollettino trentino, la Regione Veneto emanerà una sorta di circolare esplicativa per evitare interpretazioni dubbie o equivoche della nuova norma. Verrà poi aperto un confronto istituzionale e con le associazioni sportive e di subacquei interessate alla vicenda per discutere l’eventuale opportunità di prevedere, in casi di particolare pericolo, norme aggiuntive a tutela della sicurezza dei bagnanti, come ad esempio per le immersioni in tratti di costa che sono solcati da barche a motore o da motoscafi». Comunque, ora pare proprio che i subacquei dovranno aspettare davvero poco per potersi immergere senza barca d’appoggio, come del resto da anni avviene nelle acque marine.

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