Non c’è solo la sicurezza in strada nelle attenzioni del Comune di Peschiera: nella mattinata di domani infatti, la cittadina arilicense ospiterà «Un lago di boe», evento che ha come obiettivo quello di «far conoscere ai diportisti nautici gli operatori di lago e mare e la boa segnasub». Un centinaio i subacquei che hanno aderito all’iniziativa promossa e organizzata da Comune, Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquea, Associazione nazionale istruttori subacquei e Dan Europe.Secondo il programma di «Un lago di boe» i sub scenderanno alle 10 nelle acque del porto con le rispettive boe di segnalazione; percorreranno il tratto del Canale di mezzo, in pieno centro storico, quindi il passaggio sotto il ponte dei Voltoni sino ad approdare all’isola del Mandracchio.«La presenza di tante boe e sub attirerà l’attenzione di molti dipartisti e non,così cominceremo a spiegare a qualcuno in più cos’è la boa segnasub. Perché sono in tanti a non riconoscerla e a non capirne il significato», spiega Renato Signorelli, consigliere delegato allo aport del Comune ma anche esperto subacqueo.«La boa è un obbligo per noi subacquei: quando ci immergiamo la dobbiamo posizionare proprio per far sapere che li sotto quell’oggetto galleggiante c’è un essere umano. La boa è facilmente riconoscibile: è rotonda, riporta la scritta “sub” e in cima ha una bandiera con una striscia diagonale bianca in campo rosso che sta a significare proprio uomo in acqua». «Il problema che si pone oggi», spiega Signorelli, «è che le imbarcazioni con potenza inferiore ai 40 cavalli possono essere guidate anche senza patente nautica. Un po’ quello che succede su strada, con i motorini. Questo significa, che chiunque può usare uno scafo di discreta potenza senza conoscere i regolamenti nautici né il significato della boa. Queste barche possono passare anche molto vicine ai subacquei e danneggiarli nella fase dell’emersione».Signorelli cita episodi tragici, alcuni dei quali accaduti anche nelle acque lacustri. Una storia che lo stesso consigliere conosce molto bene per aver corso direttamente il rischio di essere colpito dall’elica di un natante che lo ha sfiorato mentre stava risalendo in superficie. Anche in quell’occasione Signorelli aveva regolarmente posizionato la sua boa segnasub. «Ecco perché domenica riempiremo le acque del nostro lago di boe: chissà», conclude, «che ciò non permetta a molti dipartisti di familiarizzare con uno strumento indispensabile a tutelare la vita dei sub».
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Una campagna rivolta soprattutto a chi guida motoscafi e spesso ignora le regole di sicurezza: anche a un assessore è capitato di rischiare la vita. Domani giornata dedicata alla prevenzione durante le immersioni: regole simili a quelle valide sulla str
«Non uccidere, sotto la boa c’è il sub»
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