mercoledì, Gennaio 15, 2025
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Le offerte raccolte alla festa destinate al centro di don Bruno e a una missione

Solidarietà brasilianaalla «Nostra casa»

«In una terra straniera da soli ci si disintegra insieme, invece, ci si integra e in modo più autentico». È don Bruno Pozzetti a sintetizzare il significato profondo della Festa della comunità brasiliana che domenica pomeriggio ha portato centinaia di brasiliani nella sede de «La nostra casa»: la casa di accoglienza per diversamente abili fondata a Peschiera quasi 30 anni fa dal religioso.Un luogo abituato a ricevere, accogliere e soprattutto a entrare in relazione con la diversità. Un luogo di integrazione. In questo caso dedicata ai fedeli di religione cattolica che fanno parte della comunità brasiliana, la più popolosa tra quelle non comunitarie che vivono nell’area del Basso lago.«Da più di due anni celebriamo mensilmente la messa in portoghese», dice Don Bruno, «mentre questa è la seconda esperienza in cui si celebra qui l’”Aparecida”, la festa religiosa nazionale. La partecipazione, così numerosa e intensa, conferma il bisogno che la fede, che non è solo intelletto ma anche emozione, si esprima anche attraverso i segni propri di un popolo: la lingua, il modo di cantare, di celebrare. E che diventa un modo non soltanto di aggregare ma anche di integrare».La Festa della comunità brasiliana è iniziata in mattinata, con la messa preceduta dall’esecuzione dei due inni nazionali brasiliano e italiano e la processione che ha portato la statua dell’Aparecida, copia a grandezza naturale, sino all’altare. Dopo la messa il pranzo, con carne cotta allo spiedo secondo la tradizione «carioca» e quindi il pomeriggio di giochi dedicati soprattutto ai bambini.«Si sono fermati con noi anche molti italiani e questo ci ha fatto molto piacere perché questa festa è prima di tutto un’opportunità di aggregazione: questa è la cosa più importante», dice Roberto Pachera, uno dei promotori dell’iniziativa sottolineando la «molta emozione vista anche durante la messa: trovarsi tutti insieme ha reso più forte il ricordo della propria terra, della festa dell’Aparecida vissuta là».Pachera ricorda come l’idea di dar vita a un momento di incontro della comunità cattolica brasiliana sia nato quasi per caso. «In occasione di una messa in portoghese avevo visto la chiesa pressoché piena. Ne ho parlato con don Bruno, che ha trascorso anni in Brasile, e da lì è iniziato tutto. Queste cose creano amicizia e solidarietà. Oggi siamo un riferimento, a livello religioso, per tutti i brasiliani nell’area del Basso lago».Ma la festa non è rimasta fine a sé stessa: le offerte raccolte durante la messa e con la pesca di beneficenza verranno donate in parte a «La nostra casa» e in parte alla missione diocesana di Sao Luis, capitale dello Stato del Maranhao (nel Nord Est del Brasile).

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